Qualcuno dice che l’anima dei grandi rimane negli ambienti che li hanno visti vivere, tanta è la potenza della loro personalità. Forse non è solo una questione di suggestione. Passare per i luoghi in cui Bartolomeo Colleoni ha trascorso la sua esistenza riesce a suscitare, anche oggi, uno strano turbamento: come se, davvero, lui fosse ancora legato alle tante situazioni che lo hanno visto protagonista.
Condottiero, guerriero di primo livello: addirittura, nella seconda metà del ’400, il migliore.
Megalomane, ardimentoso, tanto consapevole della sua identità da demolire parte di Santa Maria Maggiore per fare posto alla sua Cappella funebre.
Ma anche un ragazzo che da giovanissimo è costretto a difendersi dalla furia omicida dei parenti e a conquistarsi un suo ruolo grazie al coraggio e ad una straordinaria, e azzardata, capacità strategica. Insomma, un grande della terra di Bergamo, che possiamo ancora sentire vicino nei diversi luoghi della sua avventurosa vita: Solza, Malpaga, Città Alta.
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