NOIR BERGAMASCO - L'ombra dei disciplini

Romanzo di Marco Carminati

• Formato cm 15,5x21,7
• 160 pagine
• Rilegatura con copertina cartonata rivestita in similtela
• Sovraccoperta a colori plasticata

ISBN 978-88-7201-392-2

Euro 20,00



Noir Bergamasco   Bergamo, al centro del rinnovato interesse dopo il recente riconoscimento Unesco delle sue Mura storiche, vede prosperare una serie di iniziative culturali dal respiro internazionale. Una di queste si svolge nel Palazzo Fogaccia di Clusone, che ospita un Convegno sull’arte pittorica di Giacomo Busca, detto Borlone, felice autore della Trilogia della Morte, commissionatagli dalla Con­fraternita dei Disciplini, potente a Bergamo nel tardo Medioevo, tanto da promuovere un pellegrinaggio diretto a Roma, per ottenere il perdono dell’anatema di Papa Giovanni XXII contro i cittadini orobici e progettare una Crociata contro i Turchi, che mai si farà.
Durante i moderni lavori accademici, volti a rivendicare la supremazia del pittore bergamasco nel panorama delle “Danze macabre” prosperate soprattutto nel Nord Italia ed Europa, si verificano alcuni omicidi a distanza di poche ore, nell’arco della stessa notte.
Per quale motivo? E chi è, o chi sono, gli assassini? Che filo rosso – questa volta davvero un filo rosso di sangue – lega un serafico porporato della Curia pontificia, monsignor Antonino Pievanelli, docente di Storia della Chiesa, ad un vecchio e sulfureo monaco svedese, padre Axel Karlsson, in odore di eresia, allo scapigliato e ribelle professore della Sorbona, Jérôme Leclerque, e infine ad una docile suora scandinava, madre Norberta, assegnata alle necessità degli illustri ospiti durante il soggiorno scientifico?
A ipotizzare la complessa rete di connessioni fra i misteriosi decessi, che si configurano immediatamente come gesti criminali, è un altro degli accademici lì convenuti, il professor Jakub Silek, dell’Università di Tel Aviv, il quale indaga con lo spirito prettamente laico, poco prima di dovere lasciare l’inchiesta ufficiale alla Polizia. E scopre l’unica spiegazione possibile, che poteva stare di casa solo nella cittadina bergamasca, dove un pittore geniale aveva sconvolto ogni precedente rapporto dell’uomo con la morte…